2013/01/02

Battaglia di Salamina, la battaglia che poteva cambiare le sorti dell’Europa moderna di FlaStef©


È da tutti riconosciuta come la più grande battaglia navale della storia antica, quella combattuta nel 480 a.C. tra greci e persiani al largo dell'isola di Salamina, che fermò l'avanzata dei persiani guidati da Serse.
Questi ultimi, dopo aver riportato numerosi successi sul territorio greco, nel loro progetto d’invasione dell’Attica, nel 480 a.C. conquistarono Atene, dandola alle fiamme.
I rifornimenti (sia persiani sia greci) tardavano ad arrivare e i greci non trovavano un accordo sulla strategia da adottare: alcuni intendevano ritirarsi a Corinto, mentre il generale ateniese Temistocle riteneva opportuno perseguire una politica navale aggressiva.
Era la solita storica campanilistica rivalità tra ateniesi e spartani…
Quando Temistocle, navarco della flotta panellenica, minacciò di andarsene con le sue navi, il resto dell'esercito greco accettò di seguire i suoi piani.
Temistocle allora inviò a Serse uno schiavo, che riferì come la flotta ateniese fosse pronta a ribellarsi contro il resto dei greci, suggerendo ai persiani di attaccare la flotta per assicurarsi la vittoria.
Ingannato dallo stratagemma, Serse attaccò con una flotta di circa 800 navi. Mentre i persiani avanzavano, i greci si ritirarono nel golfo e alla fine riportarono una vittoria schiacciante, perdendo solo 40 navi contro le 200 perse dalla flotta persiana.
Fu l’inizio della fine dell’invasione persiana in Grecia, ma soprattutto l’inizio della nascita di un nuovo impero: quello Ateniese!
Ma se Salamina fu la vittoria della scaltrezza sulla superiorità numerica, chi fu l’uomo che la consegnò alla storia?
Temistocle nacque ad Atene nel  527 ca., generale e uomo politico ateniese, comandò la flotta ateniese nella battaglia di Salamina (480 a.C.).
Dopo la sconfitta persiana nella battaglia di Maratona (490 a.C.), si convinse che i greci avrebbero potuto combattere il pericolo persiano solo allestendo una grande flotta.
Fondamentale in questo senso fu l’Oracolo di Delfi, che predisse che i Greci si sarebbero salvati solo con mura di legno…
Bandito da Atene il rivale Aristide nel 483 a.C., Temistocle rimase arbitro della scena politica ateniese e persuase i suoi concittadini a impegnarsi nella costruzione di una flotta di triremi (navi da guerra con tre ordini di rematori), veloci e leggere da manovrare, a differenza delle pesanti navi persiane.
La flotta ateniese rappresenterà d’ora in poi un modello esemplare da imitare, facendo scuola a cartaginesi prima e romani poi.
Alla vigilia della battaglia di Salamina le forze alleate greche stavano per disperdersi, in balia delle solite dispute tra città rivali.
Secondo gli storici ellenici, Erodono e Tucidide, Temistocle, per scongiurare tale pericolo, fece precipitare gli eventi mandando a Serse un messaggio segreto in cui gli suggeriva di attaccare prima che la flotta greca avesse l'opportunità di fuggire.
Non era e non sarà la prima volta che i Persiani si servirono di un traditore della parte avversa…
Ma stavolta, Temistocle stesso guidava le navi ateniesi, che costituivano più della metà della flotta greca posta al comando dello spartano Euribiade. La battaglia di Salamina fu per i persiani una sconfitta clamorosa.
Temistocle persuase quindi gli ateniesi a ricostruire la loro città, distrutta dall'esercito persiano, e a collegarla con il porto del Pireo per mezzo di lunghe mura.
Anche Temistocle venne colpito dall'ostracismo, l’atto col quale gli ateniesi esiliavano i concittadini rei, a detta loro, di essere indegni, nel 471 a.C..
Si ritirò dapprima ad Argo e poi in Asia Minore, dove fu accolto proprio alla corte del re persiano Artaserse I Longimano. Visse a Magnesia fino alla morte, che lo consegnò agli annali come uno dei più grandi navarchi, o ammiragli, in termini moderni, della storia.
FlavStef©


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